DIARIO DEL RIFUGIO #3

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Ora che tutti si sono presentati al resto del gruppo, è tempo di entrare nel vivo della giornata. È Francesca Nicoli, formatrice di Cooperativa LaFucina, a condurre le persone presenti in una rielaborazione del vissuto professionale dei mesi passati attraverso una tecnica particolare, il caviardage. Si tratta di una procedura usata per rielaborare creativamente dei testi esistenti a partire dalla cancellazione, copertura, annerimento di parti di essi. In sostanza si tratta di eliminare qualcosa con l’obiettivo di far emergere e risaltare ciò che rimane, che siano parole o intere frasi.

Questo tipo di lavoro è stato pensato per dare uno spazio a ciascuno, in modo personale e privato, per esprimere sul foglio le difficoltà, le frustrazioni e le paure vissute in questi mesi nei quali lo svolgimento del lavoro socio-educativo ha conosciuto nuove sfide e nuovi ostacoli. Per questo motivo, nel ritrovarsi in presenza dopo tanto tempo, non si può evitare questo aspetto, anzi è una tappa obbligata vista la finalità dichiarata di questa mattinata insieme: “prendersi cura di chi si prende cura”.

L’indicazione è chiara e tosta al tempo stesso: fate fluire le emozioni in maniera continua, non preoccupatevi della sintassi, una volta che la penna inizia non può più fermarsi. Difficile, sì. Ma in questi contesti formativi spesso accade che la consegna sia assai più rigida della realtà, in fin dei conti tutti hanno l’obbligo di stare comodi e vivere questa esperienza nel migliore dei modi. Infatti c’è chi non smette più di scrivere e chi fa fatica a trovare l’innesco e l’ispirazione. Ogni persona presente oggi porta con sè mille storie e quasi sempre ciò che affatica maggiormente è la messa in moto. O la ri-messa in moto dopo mesi di stop forzato.

Alla fine tutti hanno scritto qualcosa sui fogli che tengono in mano. Si avverte nell’aria quell’energia e quella fatica tipica di uno sforzo, in questo caso emotivo e mentale. Ciò che è stato scritto non sarà ovviamente letto, perché rimane uno sfogo del tutto personale. Ma ora arriva il bello, tutti pronti a buttare via parole, intere frasi e tutto ciò che si vuole lasciare alla spalle per lasciare emergere dal foglio, come dei giovanissimi germogli, solo ciò che può essere condiviso con gli altri per ripartire!

E quindi ripartiamo. Per andare dove?

Non molto lontano in effetti, ma lo scoprirete la prossima puntata.

to be continued


Diario del Rifugio fa parte del progetto Generazioni Cooperative realizzato con il sostegno della Fondazione di Comunità Milano – Città, Sud Ovest, Sud Est, Martesana onlus. La Fondazione si propone come piattaforma di partecipazione, basata sull’ascolto, e di prossimità ai bisogni del territorio. Promuove e supporta progetti di utilità sociale per rispondere, in modo innovativo, alle priorità espresse dalla collettività in ambito sociale, culturale e ambientale. La Fondazione di Comunità Milano catalizza risorse ed energie, promuove la cultura della solidarietà e del dono per una concreta filantropia di comunità che, oltre a rispondere all’emergenza sociale, possa agire per il bene collettivo e contribuire a migliorare la società nel suo insieme.

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